Testo, audio, video: come cambia la comunicazione per le attività di ufficio stampa
Nell’era del contenuto liquido è importante considerare le opportunità e le caratteristiche che ciascun media offre, favorendo il lavoro delle redazioni. Una breve analisi di cosa sta accadendo e di come questa transizione può essere gestita senza farsi travolgere
Questo articolo è il frutto di alcune piacevoli call con un amico, nel corso delle quali abbiamo discusso di “contenuto” e di come oggi gli utenti si attendano di fruire una notizia non solo sotto forma di articolo testuale, ma anche in formato audio e video. Possibilmente dialogando con il linguaggio tipico di ciascun media.
È l’era del Contenuto Liquido – non nella sua accezione originale connotata da una preponderanza del termine virale, bensì in una dimensione multiforme – e tutti noi, in veste di utenti, editori, produttori, uffici stampa o addetti a lavori, siamo investiti da questa trasformazione. Senza voler rubare le sue riflessioni, sicuramente più preziose e maggiormente focalizzate sul mondo editoriale, abbiamo pensato a cosa significhi questa transizione per un ufficio stampa/agenzia di comunicazione.
Audio: chi ti ferma più?
Tirate fuori agende e calendar: il 24 settembre il Politecnico di Milano organizza una conferenza su podcast, ebook e temi legati all’audio digitale. Per l’autorevolezza ci attendiamo una fotografia dettagliata di un settore che stiamo pian piano imparando a conoscere e del quale da sempre siamo grandi appassionati.
I principali editori, da Repubblica al Corriere, fino al Sole 24 Ore e al Post, stanno puntando forte sul formato – con risultati oscillanti e più positivi per gli ultimi due. In attesa dei numeri del Politecnico, vi condividiamo il link di uno dei nostri post più letti sul tema.
Ma non è solo questione di dati: editori – e anche case di produzione e relative associazioni – si stanno attrezzando e hanno aumentato il volume di progetti. Per questo oggi un ufficio stampa non può prescindere dal considerare le opportunità di un settore non ancora del tutto affollato, una possibilità in più per distinguere la comunicazione del cliente.
La voce, però, va allenata.
Video
Produrre un video aziendale o condurre un’intervista telefonica non è la stessa cosa delle telecamere. E se categorie come i politici sono abituate a questo tipo di comunicazione, è chiaro come i manager siano generalmente più indietro. Il video speaking è una vera e propria skill e abbiamo già dedicato un approfondimento su di essa. È chiaro come un ufficio stampa può intervenire educando il cliente e investendo insieme a lui in un percorso di lungo periodo per conquistare rilevanza anche tra i media televisivi e video online. Anche qui si tratta di sfruttare opportunità e rendersi visibili laddove la concorrenza spesso non arriva.
Un mondo senza testo
Anche nel mondo del Digital Pr, la comunicazione testuale – tramite classico comunicato stampa o strumenti come l’email – è territorio privilegiato delle agenzie e degli uffici stampa e nella relativa relazione con il mondo dei media. Immaginiamo un mondo senza testo, dove le chat vocali prendano il posto dei messaggi e dove i giornali non vengono più stampati? Forse è più vicino di quel che sembra.
Ricordiamo che nel mondo del gaming un trend di investimento è la creazione di chat vocali senza dover passare dal testo: Discord, nonché sony PlayStation, sono già all’avanguardia su questo tema con milioni di giocatori che comunicano ogni giorno con cuffia e microfono. Roblox, dove Gucci ha aperto una maison virtuale lo scorso marzo in cui si possono comprare le scarpe del brand – ovviamente in versione digitale -, sta lanciando le chat vocali.
Clubhouse, può invece essere considerata una delle tante risposte all’esigenza di slegare le relazioni dal testo, in un momento di particolare “stress pandemico”.
Questo cambiamento non deve impattare solo su editori, advertiser, abilitatori tech e piattaforme, ma anche gli uffici stampa devono giocare un ruolo primario. Attivare partnership e rafforzare competenze in aree alternative al testo deve essere un must per supportare clienti ed editori. Senza però dimenticare la realtà in cui viviamo e il labile confine con l’effimero: “Verba volant, scripta manent”.
Credits Image Unsplash by Maranda Vandergreef