IL SETTORE AGRITECH TRA AI E SOSTENIBILITÀ, IL CASO AGRICOOLTUR

Come l’intelligenza artificiale e modalità di coltivazioni innovative possono indirizzare il comparto agricolo verso un approccio più rispettoso della natura

 La nostra intervista ai tre founder Bartolomeo Marco Divià, Stefano Ferrero e Alessandro Boniforte

Da trend emergente a hot topic con migliaia di realtà attive in tutto il mondo. Stiamo parlando dell’agritech, un comparto che in Italia ha superato quota 2,5 miliardi di euro di giro d’affari (Dati Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia).

In questo contesto, il 72% delle aziende agricole italiane utilizza soluzioni di Agricoltura 4.0 (un dato sostanzialmente invariato rispetto al 2022), ma aumenta il numero medio di soluzioni per azienda (3,4 rispetto al 3,2 del 2022).

Il caso Agricooltur, tra sostenibilità e AI

Un contesto in continua evoluzione, dove stanno fiorendo diverse imprese. È il caso di Agricooltur, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi di coltivazione aeroponica che opera attraverso brevetti certificati. Un caso di successo che rappresenta quasi un unicum nel panorama italiano, confermato anche da una raccolta fondi di Serie A e dalla partecipazione come sponsor del noto programma Masterchef.

In questo momento l’azienda sta vivendo un periodo di grande evoluzione, è di pochi giorni fa la nomina del nuovo amministratore delegato Andrea Macchione, funzionale ad accelerare il percorso di crescita. Un percorso che vedrà presto anche l’apertura di Agricooltur nei prossimi giorni di un round di raccolta di equity da 2 milioni di euro insieme a Doorway.

“I benefici che i prodotti Agricooltur generano sono davvero moltissimi: il primo riguarda la sicurezza di un prodotto naturale che arriva vivo a casa e si mantiene davvero fresco fino al consumo senza bisogno di frigorifero, ma solo con poca acqua. Inoltre, i nostri prodotti viaggiano per brevi distanze perché la nostra filosofia è la coltivazione di prossimità che elimina la catena del freddo nel trasporto”, spiegano a Studiobriceno i tre fondatori Bartolomeo Marco Divià, Stefano Ferrero e Alessandro Boniforte.

Dunque qualità, ma anche maggiore sostenibilità. L’agricoltura aeroponica, infatti, è una metodologia che riguarda la coltivazione delle piante in soluzioni nutrienti senza l’uso del suolo tradizionale, è sempre più diffusa in Italia e nel mondo con tassi di crescita del 20/25% annui secondo i dati di Pitchbook.

Inoltre, la coltivazione indoor consente di ottenere risultati straordinari in termini di velocità, quantità e, soprattutto, qualità. In particolare, il risparmio idrico è pari al 98% rispetto all’agricoltura tradizionale, un valore enorme nell’epoca del riscaldamento climatico.

Allo stesso tempo, l’introduzione dell’intelligenza artificiale generativa nell’agricoltura sta ottimizzando il processo decisionale e migliorando la produttività. I sistemi AI, infatti, sono in grado di raccogliere e analizzare enormi quantità di dati, fornendo agli agricoltori informazioni dettagliate sulle condizioni delle colture, sulle previsioni meteorologiche e sulle migliori pratiche agricole.

“L’intelligenza artificiale potrà entrare prepotentemente nella gestione dei processi produttivi. Da oltre 5 anni Agricooltur memorizza dati di andamenti climatici e di situazioni di coltivazione dei propri siti. Questo ci permette di elaborare degli algoritmi automatici di coltivazione e di gestione degli ambienti”, spiegano da Agricooltur. E in futuro?.

“Uno dei prossimi passi che l’azienda ha intenzione di intraprendere è quello di far gestire all’intelligenza artificiale tutto il know-how e la conoscenza generata in questi anni di coltivazione. L’intelligenza artificiale potrà essere usata anche come strumento di assistenza tecnica di base nella conduzione degli impianti, ovvero per risolvere quelle problematiche di gestione quotidiana che ogni sito deve affrontare”.

Non solo intelligenza artificiale però, ma anche un legame con i tanti piccoli produttori del BelPaese. “Incoraggiamo i piccoli produttori ad adottare i nostri innovativi sistemi anche attraverso il modello del franchising. Forniamo formazione, assistenza e consulenza per la commercializzazione. Un investimento in Agritech, un settore in costante crescita, rappresenta un terreno fertile per gli imprenditori che desiderano coniugare la passione per l’agricoltura con l’innovazione e la sostenibilità ambientale”, commentano. “Siamo inoltre attenti alle dinamiche della GDO e dell’Ho.re.ca, stiamo lavorando all’allargamento della gamma per una proposta completa e coerente con le richieste di mercato, ma guardiamo con sempre maggior interesse al canale B2C e l’apertura del nuovo round è una prova in questa direzione”.

Un futuro da scrivere per l’agricoltura

L’impatto di queste tecnologie sull’agricoltura italiana è già tangibile e le aziende agricole che adottano queste pratiche registrano un aumento della produttività e una riduzione dei costi operativi, acquisendo competitività sui mercati nazionali e globali.

Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica: esistono ancora tantissime sfide da affrontare per la piena adozione di queste tecnologie. Il costo iniziale di investimento è il principale deterrente per alcune aziende agricole, soprattutto quelle più piccole, e permangono ancora ostacoli in termini di regolamentazione e infrastrutture. È quindi essenziale che governo e istituzioni sostengano e incentivino l’adozione di tali metodologie, fornendo finanziamenti e supporto tecnico alle aziende agricole che vogliono abbracciare – o lo stanno già facendo – il futuro dell’agricoltura.

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