Newsletter: un viaggio tra passato, presente e futuro

Pochi mesi prima dell’elezione di Sandro Pertini a Presidente della Repubblica Italiana, negli Stati Uniti Gary Thuerk, marketing manager di Digital Equipment, inviava la prima mail “di massa” a 400 destinatari generando notevoli profitti: ben 13 milioni di dollari di vendite. Era il 1978 ed erano trascorsi solo sette anni dall’invio della prima email nella storia. Digital Equipment era una pioniera nel settore informatico e oggi possiamo trovare Thuerk tra le pagine del World Guinness Book of Records per essere l’autore dello spam più vecchio del mondo.  A distanza di più di 40 anni la Newsletter rimane e si conferma uno tra gli strumenti di marketing più diffusi e utilizzati al mondo, indispensabile per chi vuole fare comunicazione sia nel b2b sia nel b2c.
Oggi la Newsletter è un prodotto informativo inviato via email in formato testo o html con una periodicità definita, gratuita o a pagamento. Elemento chiave di questo strumento è l’utilità, caratteristica che non si è persa nel tempo e anzi è diventata uno dei fattori principali che ricerca l’utente. La domanda che sorge spontanea è: perché la Newsletter non solo è sopravvissuta all’evoluzione digitale ma rimane ancora oggi uno degli asset fondamentali per la comunicazione?

Le tante opportunità della Newsletter

La Newsletter permette di raggiungere potenziali clienti e instaurare con loro un rapporto privilegiato anche grazie alla personalizzazione che molte delle piattaforme presenti sul mercato sono in grado di offrire. Tra queste segnaliamo Sendinblue, GetResponse, HubSpot e MailChimp, adattabili ad ogni tipo di business attraverso un’offerta suddivisa per piani tariffari ad hoc.
Un altro elemento di fondamentale importanza è la misurabilità.
Le piattaforme, infatti, permettono il monitoraggio costante di una serie di KPIs.  Open rate, bounce rate, click trough rate sono solo alcune delle metriche da tenere sotto controllo e che consentono alle aziende di poter ottimizzare la propria attività in real time. L’estetica non è da trascurare e nella maggior parte di queste piattaforme vengono offerti una serie di template adattabili a diverse occasioni d’uso. Come Studiobriceno progettiamo contenuti su misura che valorizzano al massimo la comunicazione.
Il successo della Newsletter è dimostrato anche da una ricerca di Statista del 2020 che fa emergere quali sono i servizi online più utilizzati dagli italiani. Questo tool, con il 28% di risposte, si colloca al di sopra del Blog che ottiene soltanto il 18%. Non è un facile paragone poiché le modalità di fruizione di questi due servizi sono differenti ma possiamo provare a studiare le cause di questi dati: sul piano informativo questo servizio si pone in un’ottica push e offre all’utente un’esperienza personalizzata e di rapida lettura al contrario del blog che gioca su una logica pull. Spesso questi due servizi vanno di pari passo e la Newsletter viene usata, oltre ai fini di fidelizzazione del visitatore, anche per generare traffico proprio sul blog.

Chiamami per nome e best practices

Stando a uno studio condotto da Centro Studi Investimenti Sociali e Agenzia Giornalistica Italia nel 2019, emerge chiaramente l’interesse degli utenti nel ricevere news personalizzate. Le Newsletter rappresentano un elemento emozionale, arrivano nella casella email mentre l’utente naviga online per compiere azioni o cercare risposte precise, quasi sempre chiamandolo per nome, creando una relazione diretta.
La relazione che si instaura tra l’utente e tra chi eroga il servizio però è sempre sul filo del rasoio, bisogna trovare un giusto bilanciamento tra frequenza e pertinenza. La prima ragione per cui gli utenti decidono di annullare l’iscrizione a una determinata Newsletter è proprio dovuta al fatto che vengono ricevute troppe mail in generale: too many is too much. La seconda è la poca rilevanza del contenuto, questa spinge l’utente ad abbondonare la pagina.
Senz’altro un titolo creativo e catchy è un ottimo modo per attirare l’attenzione del destinatario e un’estetica ricercata e un maggior risalto dell’aspetto visuale rispetto al testo può essere una soluzione smart per tenere sotto controllo il bounce rate. Non bisogna dimenticare la coerenza e la rilevanza dell’informazione fornita e un invito all’azione chiaro. L’ottimizzazione del database è una pratica più che consigliata sia ai fini di aumento dell’efficacia sia per consolidare al meglio il rapporto con gli utenti agendo su un target ben preciso.
Questo fenomeno è ancora oggi un canale di informazione estremamente funzionale perché garantisce la qualità del contenuto a un pubblico definito, instaurando così un rapporto di fiducia.
Oggi, grazie alla costante crescita del marketing automation, abbiamo la possibilità di raccogliere informazioni puntuali sugli utenti e di conseguenza recapitare messaggi personalizzati, nella modalità one to one.
“Se tra 2017 e 2018 l’Open Rate aveva conosciuto un deciso incremento del 12,7%, nel 2019 si registra un ulteriore aumento medio dell’1,3% che testimonia il consolidamento della crescita rilevata nel 2018 e il rafforzamento della fiducia nel canale email da parte di aziende e destinatari”, afferma l’Osservatorio Statistico 2020 di MailUp, piattaforma di email marketing.
Nonostante sia uno degli strumenti del digital marketing più antichi la Newsletter rimane una delle armi più potenti con una crescita non esponenziale ma costante. Efficacia, pertinenza e personalizzazione sono alcune delle parole chiave di questo strumento che, a distanza di più di 40 anni, non ha ancora esaurito le sue potenzialità.

Credits Immagine Unsplash by Maxim Ilyahov

Fonti dell’articolo per approfondire:

  1. Statista
  2. Osservatorio Statistico
  3. Email Statistics Report
  4. Towerdata
  5. eMarketer